Ciclo magico
La morte è la fine di un ciclo magico e ti fa interagire com tutte le cose manifestate, mentre si fonde al Eterno non manifestato. Respetti la morte delli altri, perchè loro meritano completare questo ciclo. È proprio loro tale completezza. Li lasci partire alla libertà assoluta. Non `c’è maggiore dimonstracione di amore di tua parte. Si hai amato, veramente, la persona che muori, in vita sua, si, veramente, l’ha amato, la ame anchè libertandola, completamente, à Eternità. L’amore di permetere che il suo prossimo vada oltre la morte, è l’amore più vero, perchè sta oltre dell’ego. Bisogna che si scioglia l’ego, per avere sentimento cosi integro.
Sapere che non hai limite,è pura espanzione e la felicità suprema.Siamo in un cerchio che si espande eternamente.
Tu vieni dell’ùtero, dell’oceano, e non si accordi tuo sale, mescolato a tutti i mari.Tu non sai che tutto riscaldamento è ritornari all’ùtero? Che – in un piccolo intervalo – stai spento dell’Eternità? Non lasci tuo corpo in te… È sollo retorica, voglio soltanto giocare. Tu sei e sarà sempre pura Eternità, pura coscienza.
Si tu versi tuo seme nell’orgastico atto di vivere, sai che participi, senza nessun figlio. Allora, l’amore per tuoi figli e incomensurabile.
In certo momento, depo dell’Io indefinito, del niente proficuo, l’uomo alza come l’albero, nel tentativo di creare suoi propri rami. L’uomo è l’albero, e l’uomo non È e, quando non È, si permette guardare Dio.
La coscienza a tutto avvolge, perchè non c’è lapso. Lapso è per qualcosa chiamato tempo e tempo non esiste per la coscienza.
Corrompi la programazione com il virus della coscienza; ma, quanto a questo, non c’è anti-virus.
Cosa Sono? Posso gli rispondere facendo un’analogia. Sai il tubo, trane il quale soffia il vento? Sai il bambù, che riceve anche una brisa? Questo sono Io. Sono il tubo e il bambu e, al stesso tempo, sono il vento e la brisa.
Soltanto sentire il silenzio, è ascoltare anche com l’uomo usando la frantumatrice, per via; soltanto sentire il silenzio, è sentirlo malgrado la chiaccera da donna nella TV; soltanto sentire il silenzio, è guardare per sua estòria e saperla finzione della mente; è non avere identità e, al stesso tempo, capire che la sua identità è Dio; è amare profondamente tutti gli essere, senza necessitare che loro ti amino, in ritorno. Ancora havendo uno finto sforzo, non riesci si incomodare.
LIN DE VARGA
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